
Non ha certo a che fare con la leggenda del grande mascherone che si trova a Roma, ma la stessa morfologia del tronco ha fatto emergere queste facce differenti l'una dall'altra. La loro differenza propone qualche interpretazione, partendo dalla faccia principale assomiglia ad un pappagallo; come quando ripetiamo le cose sentite dagli altri, quelle che non sono frutto del nostro ragionamento, come pappagalli. La faccia con la bocca enorme come quella di una rana, sembra richiamare un modo di parlare, l'amplificare o il rendere più grande di quello che è la realtà. La bocca ovale e gli occhi sbarrati come la faccia di un pesce, muove la bocca ma non emette nessun suono, o per paura o per timore, come la famosa frase "muti come un pesce"; forse non lo siamo anche noi davanti ad alcuni fatti che accadono. Ma allora quale è la bocca da cui esce la "verità", non da quelle descritte, ma da quella senza alcuna espressione perché non è condizionata ma libera.